16.6.15

Il libro di Julian #ioscelgolagentilezza

Questo libro l'ho letto tutto in un fiato
E' un libro indicato per ragazzi di 10-11 anni, ma posso tranquillamente confidarvi quanto mi abbia totalmente catturato, tenendomi inchiodata sulle righe e le parole, trasformando il mio cuore lungo la lettura, fino all'ultima pagina.

il ibro di julian #ioscelgolagentilezza wonder



Difficilmente i libri mi commuovono fino alle lacrime, forse mi riesce più facile guardando un film, ma questa volta è stato letteralmente così, come l'ultima volta quando ho letto Wonder

Wonder è un libro scritto da R.J. Placido, che scrive di Auggie, un ragazzino delle medie che, affetto da una gravissima malformazione cranio-facciale, si trova ad affrontare l'entrata per la prima volta nel mondo della scuola, ritrovandosi da una parte emarginato a causa del suo aspetto, vittima di bullismo, ma dall'altro anche sostenuto da pochi e sinceri amici che riescono, da subito, ad andare oltre le sue sembianze terrificanti. 

Nonostante sia scritto per essere assolutamente adatto a ragazzini di età preadolescenziale, leggerlo è stato un piacere autentico, il coinvolgimento per i protagonisti assolutamente empatico e non posso che consigliarlo ad adulti di tutte le età.

Il punto di vista della vittima di bullismo mi ha fatto riflettere profondamente su quanto questo fenomeno possa essere diffuso e attuale nelle realtà dove sono presenti comunità di bambini, prima di tutte la scuola.

La scrittrice affronta i vari personaggi dedicando loro un capitolo a parte e usando la loro voce interiore per spiegare i sentimenti che li muovono, ma sceglie di scrivere un libro per spiegare il pensiero e il cuore di Julian, il bullo che ostacola l'inserimento di Auggie nella scuola, facendo terra bruciata intorno a lui, facendolo sentire più solo e spaventato di quanto non lo sia già. 

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Il libro di Julian dà voce a questo ragazzino che, lo ammetto, mi è stato fortemente antipatico quasi fino all'ultima pagina
Antipatico lui, i suoi genitori egoisticamente superbi ed arroganti, che in quanto adulti lo avrebbero dovuto sostenere in una direzione positiva e costruttiva. Antipatico e scorretto, arrogante ed egocentrico, come probabilmente risultano tutti i bulli, ragazzini prepotenti, dispotici, anche violenti, a volte solo con le parole altre con le azioni. 

L'autrice è stata bravissima nel raccontare il suo pensiero e fino quasi alla fine non si intravede luce per questo bambino, che anche quando si ritrova ignorato dal resto della scuola (quando perde il suo primato di leader, seppur di una leadership negativa), rimane ancora anaffettivo e incapace di provare un qualsiasi sentimento di empatia verso Auggie o chi gli è amico. Rimane addirittura sorpreso, senza comprendere quell'atteggiamento nei suoi confronti.

Il bullo della scuola non si capacita. 

Quanti bambini sono vessati dai loro compagni nel quotidiano delle loro giornate scolastiche? 

Quanti bambini sono i carnefici di questo atteggiamento, che non fa altro che alimentare quel senso di inappropiatezza che spesso li porta a comportarsi con scherno, violenza, arroganza? 

Quanti genitori difendono i propri figli di fronte alle loro azioni negative, senza rendersi conto che la loro difesa non è un aiuto ma piuttosto una condanna? 

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E soprattutto la scuola che ruolo ha? Sicuramente non educativo sul bambino, quello spetta ai genitori, ma educativo sulla società si. 
Quello che mi ha colpito molto del Libro di Julian è proprio questo. 
La scuola, una privata e ricca scuola americana, di New York City, ha tolleranza zero verso il bullismo. 
TOLLERANZA ZERO

Che implica anche la sospensione e l'espulsione, nonostante siano accompagnati da un sostegno persino per il carnefice, sperando che maturi nel suo cuore il rimorso, il riconoscere il valore dell'altro.
E questo particolare mi porta a chiedermi quanto questo sia reale nelle nostre scuole, quanto questo possa essere fattibile e riconoscibile. 
Ma mi piacerebbe pensare che possa accadere davvero.

Non dimentico il filo conduttore di Wonder. La gentilezza.
Scegliere la gentilezza prima di tutto e, come dice il direttore della scuola, il signor Kiap "Non c'è un libro delle regole che ti spiega come agire in ogni situazione della vita, capite? Perciò quello che dico sempre è che è meglio peccare per eccesso di gentilezza. Così non si può sbagliare"

Condivido appieno questo principio. Poi ci si abitua a diventare gentili, diventa naturale, un atteggiamento contagioso, che illumina la propria vita e il nostro ambiente.

Voi lo avete letto? I vostri figli? E i bulli? 
Proprio attraverso una storia raccontata si può aprire uno squarcio nel cuore, per farvi entrare gentilezza, valore, empatia.

Post scritto grazie alla collaborazione di Giunti Editore




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6 commenti:

  1. lohanno regalato ad i miei figli ....... no l'ho ancora guardato e poi ti dirò cosa ne pensano loro e ......
    un abraccio

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    1. molto bello!!! ti assicuro, perfetto anche per noi adulti, ho letto wonder (il primo) e il libro di julian in pochissimo tempo, ammaliata dai personaggi :)

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  2. Uh che bello,vado a chiederlo in biblioteca,grazie!!

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    1. ne vale la pena!!! fammi sapere poi se ti è piaciuto :)

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  3. Anche io tifo per la grentilezza, cercando di essere prima di tutto gentile io, poi cercando di insegnarlo anche ai miei figli, i quali , però mi dicono: "mamma ma a scuola con noi nessuno è gentile". Questo mi rattrista molto e ancora di più allora dobbiamo cercare di essere gentili con gli altri , con noi stessi. Anche io cercherò questo libro per leggerlo insieme a loro. Grazie per il suggerimento..io sono sempre a caccia di libri stimolanti e belli da leggere coi miei bambini.

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    1. i tuoi bimbi hanno ragione, per quanto semplice la gentilezza è anche difficile, ma l'impegno ripaga. Fai bene a insegnare questo ai tuoi figli, non è scontato.
      un abbraccio

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Benvenuto e grazie per esserti fermato e commentare!
Solo parole educate e civili...si, parlo proprio con te che vuoi disturbare e di solito non ti firmi.